Uno dei temi centrali della politica, a tutti i livelli, è rappresentato dai giovani e dalle opportunità che il territorio può offrire, perché sono loro i principali agenti di sviluppo economico, di cambiamento sociale e di innovazione, ne sono “portatori sani”, gli utilizzatori che domandano “contemporaneità” e richiamano costantemente al presente per avere occasioni di sperimentazione oggi, non domani
Avendo dedicato moltissimi anni della mia vita professionale al confronto e all’ascolto dei giovani è un tema che mi appassiona e che mi porta a studiare e analizzare le prospettive emergenti legate al loro coinvolgimento con il territorio di riferimento.
A tal proposito, a settembre ho seguito i lavori del “Convivium 2023” dedicato proprio al rapporto tra i giovani e le comunità locali (un tema che rappresenta uno degli obiettivi personali nella amministrazione piobesina 2024-2029).
Tra i vari punti discussi ne sono emersi almeno tre che meritano l’attenzione e lo sforzo da parte di una Pubblica Amministrazione attenta al futuro della propria comunità:
- Diffondere sui territori il maggior numero possibile di spazi giovanili, riusando i luoghi che già esistono, aprendo le scuole ai territori… Non altre opere pubbliche, ma “public house”, in grado anche di generare risorse sulla base di modelli economici ibridi, ma sostenibili.
- Ascoltare i giovani e coinvolgerli sulle scelte che li riguardano. I giovani sono poco interessati alle forme tradizionali di partecipazione: vanno allora prima di tutto ascoltati e interpellati là dove sono (quindi anche su internet e sui social network). Ciò per poi portare loro le informazioni su argomenti su cui è importante che si esprimano, riconoscendo loro questo diritto. Da qui, attivarsi per disporre di una funzione di ascolto attivo dell’universo giovanile.
- Secondo la U.E: “È necessario sostenere la formazione all’imprenditorialità, stimolare l’istruzione formale e l’apprendimento non formale a sostegno dell’innovazione, della creatività. Vanno anche incrementati i fondi per l’avvio di imprese e i programmi di tutoraggio. Inoltre va facilitato e sostenuto lo sviluppo del talento e delle capacità dei giovani al fine di potenziarne l’occupabilità e le opportunità lavorative future, prendendo anche in considerazione le esigenze specifiche delle microimprese culturali e creative”.
Dal mio punto di vista fare politica, anche locale, significa essere focalizzati anche su questi temi e avere una visione sul futuro della comunità che si amministra.
Meditate!
Giancarlo Caselli